Fumo e cenere: cause e impatto degli incendi in Canada

Stefano Cisternino
4 min readAug 10, 2023

Hanno impressionato le immagini circolate alcuni giorni fa che ritraevano New York avvolta in una densa nuvola di fumo proveniente dagli incendi boschivi in Canada; fumo che ha causato un calo senza precedenti della qualità dell’aria, minacciando la salute pubblica e dimostrando in maniera equivocabile che la crisi climatica sta diventando sempre più pronunciata. Le radici di questo fenomeno possono essere rintracciate in fatti avvenuti oltre un mese fa. Il primo stato di emergenza è stato dichiarato infatti in Alberta il 4 maggio, e da allora centinaia di incendi sono divampati in tutto il Paese, con oltre 400 incendi attivi a partire dal 7 giugno. Si pensa che la maggior parte degli oltre 2.000 incendi che il Canada ha registrato quest’anno siano stati appiccati da esseri umani. Alcuni, in particolare in Québec, sono stati scatenati da fulmini.

È chiaro che i singoli incendi non possono essere collegati direttamente ai cambiamenti climatici e che entrano in gioco altri fattori di origine umana, come ad esempio il modo in cui vengono gestiti le foreste e il territorio. Gli scienziati però concordano nel dire che il cambiamento climatico sta rendendo sempre più probabili condizioni meteorologiche estreme come il caldo e la siccità che favoriscono gli incendi. Robert Scheller, professore di silvicoltura alla North Carolina State University, afferma

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Stefano Cisternino

I am an environmental journalist and Junior Europroject Officer specialised in eco-education. I write about geopolitics and environmental issues