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Il rischio climatico per il Marocco e la centrale solare di Ouarzazate
Il Marocco è un paese che risulta molto più vicino a noi di quanto si possa pensare. Situato nell’Africa settentrionale spesso viene nominato come Maghreb (Occidente) anche se oggi con questo riferimento si includono non solo il Marocco, ma anche Algeria, Tunisia, Libia e Mauritania.
Durante la “primavera araba” il Marocco non ha subito violenti scossoni come avvenuto invece in Libia, in Algeria e in altri paesi del bacino mediterraneo. Questo sicuramente è dovuto a una politica moderata e una grande stima della popolazione nella monarchia, che viene però esercitata nell’ambito di una democrazia costituzionale.
Dal punto di vista climatico ed energetico, Il Marocco può essere considerato tra i più ambiziosi paesi nordafricani, dovendo affrontare imponenti problemi di sicurezza energetica e cambiamento climatico, con una popolazione giovane e in crescita.
Non avendo proprie fonti energetiche convenzionali significative, il Marocco è il maggiore importatore di energia in Nord Africa, con un tasso di dipendenza da combustibili fossili intorno al 92%. Per sopperire a questo problema e mettere in atto una strategia energetica eco-sostenibile, in linea con quanto definito nel corso delle varie conferenze annuali sul cambiamento climatico, il Marocco, a Ouarzazate ha costruito Noor, la centrale solare più grande del mondo. Ma nonostante l’incredibile grandezza di questo impianto è il caso di dire: “non è tutto oro quello che luccica”!