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Madagascar, l’ingiustizia climatica

Stefano Cisternino
5 min readJan 5, 2022

Un rapporto di Oxfam ha portato alla luce come il mix esplosivo di crisi climatica, pandemia e guerre nel corso del 2020 abbia pesantemente aggravato la situazione della fame nel mondo, facendo balzare a 155 milioni il numero di persone che rischiano di morire a causa di carestie. La situazione si presenta particolarmente grave in alcune aree geografiche, dove l’innalzamento delle temperature incide in maniera decisiva sulla possibilità di procurarsi cibo e acqua. I prolungati periodi di siccità — effetto diretto dei cambiamenti climatici — stanno causando una crescita della desertificazione, fattore che, in aree in cui l’agricoltura dipende strettamente dalle condizioni climatiche, ha riflessi importanti sull’accesso al cibo. Il Madagascar, la quarta isola più grande del mondo, dotata di un ecosistema unico che comprende animali e piante che non si trovano in nessun’altra parte del pianeta, è interessato ormai da una crescente siccità e conseguente carestia. È importante evidenziare che questa condizione di crisi non è di per sé “rara” nel continente africano: i conflitti sono stati una causa centrale della grave insufficienza di derrate alimentari in Paesi come l’Etiopia, il Sud Sudan, la Somalia e lo Yemen, in particolare quando i combattimenti hanno impedito alle persone di muoversi per trovare cibo. Ma il Madagascar è in pace. Il cambiamento climatico sta colpendo l’isola dell’Oceano Indiano e diverse…

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Stefano Cisternino
Stefano Cisternino

Written by Stefano Cisternino

I am an environmental journalist and Junior Europroject Officer specialised in eco-education. I write about geopolitics and environmental issues

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